Data / Ora :
18/05/2019 - dalle h. 20:30
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Chi potrebbe mai essere quella bambina, nel bosco, che porta un cappuccetto rosso? Da dove viene e che ne sarà di lei? Perché se ne va tutta sola?
Tra tutte le fiabe quella di Cappuccetto Rosso è sicuramente la più conosciuta e variamente interpretata, dalla versione di Perrault a quella dei fratelli Grimm e tutte attingono a fonti orali popolari molto antiche, radicate nella cultura contadina europea.
C’era una volta… e c’è ancora la bambina ingenua inghiottita dal lupo famelico, il bosco misterioso e il cacciatore salvifico, la ricerca del piacere e il fascino della trasgressione. E chi è il lupo? Mangia la bambina per punirla della disobbedienza alla mamma o semplicemente per un naturale istinto di sopravvivenza?
C’era una volta…e c’è ancora un lupo che passa per cattivo.

La fiaba di Cappuccetto Rosso parla di passioni umane, di avidità e paure ed è stata il filo conduttore del Laboratorio Teatrale per i detenuti della Casa di Reclusione R. Morandi di Saluzzo (Cn).
Rileggendo la fiaba il gruppo si è riconosciuto nel branco dei lupi ed ha rivisitato la storia dal proprio punto di vista riconoscendo la necessità di raccontare e raccontarsi, di dare voce alle paure, di prendere consapevolezza dell’avidità che li ha portati a non accontentarsi delle piccole quotidianità e quindi, in molti casi, a cercare nella criminalità quelle tinte forti di cui ne sentivano “fame“.
Il luogo è un cortile senza tempo nel quale è arrivato il cantastorie e gli attori, ascoltando la storia, entrano a farne parte.
Una favola dentro la favola che scorre tra pensieri e movimenti e che non ha la pretesa di cambiare la morale quanto di esprimere la necessità del gruppo di trovare un significato al proprio agire e di imparare a guardare i fatti da diversi punti di vista. Per chi lo vuole c’è sempre una strada per uscire dalla selva oscura nonostante le ingannevoli seduzioni dei lupi ed è condizione indispensabile attraversare il bosco per poter crescere e diventare persone adulte.
Testo e regia Grazia Isoardi – con gli attori detenuti del carcere di Saluzzo – coreografie Marco Mucaria – luci Cristian Perria produzione Voci Erranti
Biglietto intero: € 15,00
Biglietto ridotto soci associazione: € 12,00
Gli spettatori dovranno presentarsi 30 minuti prima dell’inizio dello spettacolo presso l’ingresso del Teatro dell’Arca in via Clavarezza, per la verifica dell’autorizzazione all’ingresso, muniti di documento di riconoscimento in corso di validità.
Per questo motivo è consentito prenotare anche più biglietti per giornate diverse ma un solo posto a sedere per ogni biglietto.
Eventuali ulteriori spettatori, anche se componenti dello stesso nucleo familiare, dovranno effettuare una nuova prenotazione inserendo i propri dati personali.
E’ possibile portare con sè il telefono cellulare a condizione che venga tenuto spento per tutto il tempo della permanenza all’interno della struttura penitenziaria.
In caso di spettatore minorenne è necessario che uno dei genitori compili preventivamente l’apposito MODULO DI MANLEVA che dovrà essere stampato, compilato in tutte le sue parti e consegnato firmato al momento dell’ingresso insieme alla copia di un documento di riconoscimento in corso di validità del genitore firmatario
I dati personali, necessari per la sicurezza all’interno della struttura penitenziaria, saranno trattati secondo le leggi sulla privacy e non ceduti a terzi. Leggi la nostra informativa sulla privacy
Teatro dell'Arca:
Piazzale Marassi 1 Genova (accesso da Via Clavarezza)
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Il biglietto potrà essere acquistato presso il botteghino del teatro al momento dell’ingresso; se preferisci è possibile pagare anche con carta di credito.
Tutte le prenotazioni dovranno obbligatoriamente pervenire entro 3 giorni dalla data di programmazione.
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video 2 prenota con il computer
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